Laser odontoiatrico a diodi ed elettrobisturi: qual è il migliore? Quando si parla di queste due strumentazioni odontoiatriche è necessario fare una riflessione su come le stesse operino, ma anche sui pro e i contro per andare a orientarsi su quella che meglio riuscirà a soddisfare i requisiti ritenuti indispensabili in funzione dell’impiego per cui si rendano necessarie.
Il laser odontoiatrico è considerato la nuova frontiera per il trattamento di problematiche odontoiatriche, siano esse di tipo funzionale che estetico. Utile per il trattamento della parodontite, in ambito chirurgico, in implantologia, endodonzia, biostimolazione, per il trattamento dell’ipersensibilità dentinale, di carie e ascessi, ma anche per lo sbiancamento. Insomma una sola strumentazione con molteplici funzioni.
Rispondere a questa domanda è decisamente molto semplice, infatti se da un lato l’elettrobisturi svolge le funzioni principali per uno studio odontoiatrico, dall’altro il laser fornisce decisamente un aiuto maggiore.
Il meccanismo di funzionamento del primo infatti offre la possibilità di eseguire trattamenti terapeutici molto limitati, al contrario invece del secondo che è stato progettato proprio per soddisfare una rosa di esigenze estremamente ampia.
Il laser odontoiatrico a diodi riesce a garantire una serie di vantaggi non certo trascurabili, quali:
Il vantaggio dato invece dall’elettrobisturi è principalmente connesso alla sua velocità, alla possibilità di dotarlo con molteplici punte autoclavabili, ma anche all’elevata emostasi.
Sul fronte punti a sfavore del laser al diodo non possiamo non citare l’investimento economico iniziale, molto impegnativo rispetto a quello dell’elettrobisturi, senza dimenticare che inoltre risulterà indispensabile effettuare un periodo di training con tecnici professionisti per imparare a utilizzarlo in maniera corretta, sfruttandone tutte le potenzialità.
L’elettrobisturi, rispetto al laser al diodo, presenta invece molti punti di debolezza. Risulta poco preciso, è più rischioso soprattutto quando si parla di trattamento dei tessuti, può causare osteonecrosi, non consente la biostimolazione dei tessuti e la decontaminazione batterica, non può essere impiegato nelle vicinanze di strutture metalliche e su portatori di pacemaker, nonché impiegato con cautela su diabetici e persone sottoposte a radioterapia, inoltre richiede sempre l’impiego di anestesia.
Alla luce di quanto evidenziato risulta pertanto piuttosto evidente come l’impiego del laser al diodo risulti nettamente più vantaggioso rispetto al classico e datato elettrobisturi.
Vuoi scoprire tutti i pro e contro delle due strumentazioni a confronto?