Il laser odontoiatrico a diodi è stato definito come nuova frontiera nella terapia odontoiatrica ambulatoriale, ma nello specifico cos’è e come funziona? In questo articolo cercheremo di spiegare in maniera semplice e immediata il meccanismo d’azione del laser odontoiatrico nonché gli ambiti nei quali è possibile impiegare lo stesso.
La parola laser è l’acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation e indica sorgenti di radiazione ottica monocromatiche, ovvero con una o pochissime lunghezze d’onda, e coerenti, pertanto con elevata collimazione del fascio radiante, che presentano caratteristiche specifiche. La laserterapia in odontoiatria è portata avanti proprio grazie al laser odontoiatrico, supportata anche da evidenze scientifiche che ne attestano la validità. Inoltre l’impiego di queste strumentazioni rende il trattamento meno fastidioso anche per il paziente, in quanto pressoché indolore e indubbiamente meno invasiva di un’operazione eseguita con bisturi e aghi.
Come funziona il laser odontoiatrico a diodi?
Il laser odontoiatrico a diodi genera un raggio di luce concentrata, con diverse lunghezza d’onda. Solo alcune lunghezze sono adatte per questo tipo di utilizzo. Le onde vicine al 915 nm sono caratterizzate da meno invasività, meno dolore e maggiore efficacia nel taglio estremamente preciso che sterilizza la zona da trattare e, allo stesso tempo, coagula i vasi sanguigni riducendo il rischio di infezione e sanguinamento.
Ricorrere a questa strumentazione implica molteplici vantaggi talvolta rendendo anche assolutamente superfluo ricorrere all’anestesia. Inoltre intervenire mediante laser ridurrà anche drasticamente le tempistiche necessarie per le operazioni.
È bene specificare che i laser odontoiatrici a diodi sono sicuri ove impiegati da personale qualificato e formato. L’impiego infatti di queste strumentazioni altamente tecnologiche ha drasticamente ridotto anche la percentuale di rischio a cui ogni paziente incorre, riscontrando anche tempistiche molto più brevi anche per la guarigione. Questo perché la lunghezza d’onda con il suo elevato potere penetrante favorisce la stimolazione di ATP, andando conseguentemente ad attivare con prontezza tutta una serie di processi rigenerativi connessi ai tessuti.
Oltre ai punti di forza sopracitati inoltre è bene non trascurare la facilità con cui lo stesso raggiunge microrganismi nascosti in aree in cui i farmaci non arrivano facilmente in quanto scarsamente vascolarizzati, l’eliminazione pressoché istantanea del sanguinamento e, fattore non indifferente, la riduzione dei costi biologici ed economici a carico del paziente.
Quali sono le applicazioni del laser odontoiatrico?
Il laser odontoiatrico, grazie al suo meccanismo di funzionamento e all’estrema versatilità, può essere impiegato per una molteplicità di trattamenti sia funzionali che estetici. Tra questi è possibile identificare:
- Trattamento della parodontite
- Chirurgia stomatologica
- Rimozione di carie
- Implantologia
- Endodonzia (trattamento dei canali)
- Biostimolazione
- Decontaminazione batterica
- Sbiancamento
- Trattamenti per ipersensibilità dentinale.
Insomma, alla luce di quanto evidenziato si può affermare che il laser odontoiatrico a diodi sia oggi più che mai la nuova frontiera per il trattamento di moltissime patologie connesse al cavo orale. Sicuro, estremamente preciso, poco invasivo per il paziente il quale vedrà anche una netta riduzione di dolore, sanguinamento e tempi di guarigione: servono altri motivi per ricorrere a questa strumentazione?